☞ 𝐓𝐫𝐞𝐜𝐜𝐢𝐚: proprio come me l’aspettavo: brioche saporita, soffice e scioglievole. Il cioccolato è dolce ma il caffè che si sente sul finale corregge il tiro e l’arricchisce in complessità. Esaltata dal cappuccino. ☞ 𝐒𝐞𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐳𝐮𝐜𝐜𝐚: base biscotto (dolcissimo!) alla cannella, stile biscoff. Una delle monoporzioni più buone che abbia mai provato. Un viaggio di consistenze e dolcezze, che è ciò che cerco in un dolce (dove appunto la dolcezza è uno strumento per trasmettere complessità e gusto e non è fine a se stesso). Il viaggio parte dai semi di zucca salati ed amarognoli e si conclude dolce e vellutato, con punte di freschezza agrumate e col morso che affonda nella delicata capsula; s’incontra poi la mousse intensa e pastosa del caramello che porta infine al nucleo dolcissimo di zucca. ☞ 𝐂𝐨𝐫𝐧𝐞𝐭𝐭𝐨: ben sfogliato con una struttura davvero importante che non può che rendere meraviglioso il morso. Vanigliato e dolce il giusto. Per la felicità di tanti e l’”ahimé” mio, per quanto sia presente il burro, la “declinazione all’italiana” dello stesso, come tendo io a dire, rende poco apprezzabile l’untuosità che permea la bocca insieme al bouquet aromatico che mi aspetto nella viennoiserie per eccellenza. Rispetto a quello provato pochi giorni fa presso @farmaciadelcambio è comunque superiore in ogni caratteristica, condividendone lo stile dolce e vanigliato. Son sicuro che si sarebbe rivelato intenso se leggermente più tiepido. ☞ 𝐄𝐬𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨: piuttosto mediocre: poco corpo e scarsa persistenza, con solite note aromatiche italiane di caffè a tostatura media che a livello di gusto e aroma hanno ben poco da dire. Il cappuccino è fatto bene, però.