Ho cenato sabato 30/9 in questo ristorante specializzato in cucina con la birra (e in birra), presso il quale, per altro, ero già stato due o tre volte per una birra veloce.
Ero curioso, quindi, di provare la cucina, oltre ai taglieri già degustati nelle precedenti occasioni.
Mi sono trovato veramente bene. Ho apprezzato molto non soltanto l'evidente qualità delle materie prime e la cura nella cucina (risotto veramente da urlo, ma anche le lasagne alla zucca e salsiccia del mio commensale non mi sono sembrate da meno), con sapori ben amalgamati e mai troppo invadenti o aggressivi, seppur ben riconoscibili, ma anche le scelte nella composizione del menù, nel quale mi è sembrato di notare una particolare attenzione ai prodotti di stagione e legati al territorio. Quest'ultimo è un aspetto che, osservo, si sta, invece, un po' perdendo (forse non è un caso) anche nei ristoranti più famosi e pluridecorati.
Tra le leccornie degustate merita una menzione particolare lo squisito vitello tonnato cotto nella birra McChouffe, un'autentica meraviglia. Come la torta al cioccolato.
Devo anche dire che il mio stomaco, delicato, non ha risentito, riprova dell'uso di condimenti nelle giuste dosi e di primissima qualità, oltre che di una preparazione corretta dei piatti.
Per il resto, ambiente assolutamente familiare e informale (per me che vengo dalla provincia bergamasca, un toccasana, a fronte dei contesti dall'apparenza - e solo quella - sempre più inutilmente sofisticata che si trovano in Milano...), ma non per questo sciatto o trascurato.
Il personale, ad eccezione di quello che credo sia il responsabile o titolare, è molto giovane: cortese, sorridente, informale, ma educato e professionale, soprattutto mai invadente. La giusta misura.
Unico aspetto negativo nella serata: un nutrito gruppo di giovani avventori si è presentato (a quanto ho capito) in numero più o meno doppio rispetto alla prenotazione e i suoi componenti, probabilmente molto viziati e sicuramente sovraeccitati, ma soprattutto privi della formazione familiare e degli strumenti culturali per discernere, han travisato la familiarità dell'ambiente confondendo informalità con sdoganamento della villania e si sono comportati come nei quadrivi e negli angiporti che probabilmente sono soliti frequentare, inscenando un'indecorosa gazzarra e offrendo agli altri clienti uno spettacolo desolante.
Il personale, e questo è un merito, nonostante abbia dovuto affrontare un profluvio in costante crescita non solo di queruli piagnistei, ma anche di avvilenti e imbarazzanti minacce profferite con disarmante (ma proprio per questo assai esplicativa) naturalezza e in modo tale che le abbia percepite tutto il locale, è riuscito a garantire un servizio adeguato a tutti gli altri clienti. Anche in cassa, dove questi sgradevoli soggetti, che, osservo ora, hanno perfino avuto l'impudenza di redigere una recensione a scopo infantilmente rivendicativo, hanno allestito e messo in scena un altro avvilente spettacolo del loro triste repertorio, accampando pretese grottesche (ma saranno mai stati in un ristorante prima di ieri?) che rischiavano di bloccare tutte le operazioni di pagamento da parte degli altri clienti.
Per fortuna, non solo il personale è comunque riuscito a gestire questa deprimente situazione, ma, basandomi anche sulle mie precedenti esperienze, posso dire che ad aver sbagliato locale non sono stato certo io, ma i bulli di cui sopra, perché la clientela tipo de La Ratera non è per fortuna di quella inqualificabile risma. Anzi, uno dei punti di forza del locale mi è sembrato proprio l'ambiente tranquillo grazie anche alla clientela composta da gente alla mano e un po' di tutte le età.
Per cui, tornerò per deliziare il mio palato con altre leccornie, in un consesso di avventori civili, come è sempre stato e come erano tutti gli altri anche in questa occasione.
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